Come riuscire a conciliare, con equilibrio, misura e serenità, la dimensione di coppia all’interno del matrimonio e la dimensione relazionale con le famiglie d’origine?
Quanto le nostre origini familiari hanno influenza su di noi e di conseguenza posso condizionare il nostro essere all’interno della coppia?
Quali accortezze e atteggiamenti possiamo adottare per rendere positivo e prolifico l’apporto delle nostre famiglie di origine alla coppia e alla famiglia?
Sono queste le domande che hanno animato la terza Giornata di formazione per le famiglie organizzata lo scorso 7 aprile dal settore Famiglie dell’Associazione dei Salesiani cooperatori della Provincia di Lombardia. La giornata, dal titolo “Casa delle origini e casa del presente – quali equilibri per una vita insieme?”, ha avuto come luogo di incontro la Scuola Maria Ausiliatrice di San Donato Milanese, nel cuore del verde quartiere di Metanopoli.
Questo appuntamento si inserisce nel cammino che l’associazione dei Salesiani cooperatori offre alle famiglie e che si snoda lungo tutto l’arco dell’anno con diversi momento di incontro, utili per confrontarsi in maniera concreta e pratica su tematiche vive e attuali.
Come per le giornate già vissute insieme, anche domenica scorsa il clima che si è respirato è stato di condivisione, gioia, disponibilità, calore, allegria… un clima di famiglia!
L’affetto, la cura, l’attenzione e la dedizione con le quali gli incontri vengono preparati dall’equipe famiglie dei Salesiani cooperatori si respirano in ogni piccolo dettaglio: la gentilezza e i sorrisi di chi accoglie e registra gli ingressi, l’allegria e la cordialità di chi si occupa della postazione caffè (gestita per questa occasione dal gruppo dei Salesiani cooperatori di Metanopoli); la cura nel preparare le attività e gli spazi di gioco per i bimbi più grandi e per i più piccoli; nulla è lasciato al caso e tutto è organizzato per rendere la giornata piacevole e feconda per tutti.
Naturalmente anche gli argomenti oggetto degli incontri sono accuratamente scelta e le modalità di lavoro sono sempre concrete e coinvolgente; le coppie sono invitate a partecipare ad attività di riflessione “laboratoriale” ed è proprio questo che rende le giornate così utili ed efficaci.
La giornata di domenica scorsa si è articolata in tre momenti; dopo un primo tempo di saluto e di preghiera preparato da Suor Carla Carelli, e dopo aver salutato i bimbi – grandi e piccoli – che si preparavano a vivere una giornata di giochi, divertimento e condivisione sotto gli occhi attento e amorevoli degli animatori e delle animatrici, nella prima parte della mattinata la tematica principale è stata affrontata attraverso una tavola rotonda che ha visto come protagoniste tre coppie di sposi: Anna Lisa e Stefano Colzani, Fulvia e Sebastiano Longhi, Anna e Oliviero Zoli. AccompagnaT da Don Massimo Sabbadini, responsabile della pastorale familiare della Diocesi di Milano, e con la guida di Simona Carli (membro dell’equipe famiglie) in veste di moderatrice, le coppie hanno raccontato, rispondendo a domande e dialogando in maniera aperta e libera, la loro esperienza di vita e di relazione, riflettendo sul rapporto con le famiglie d’origine e testimoniando in maniera vera e sincera il loro vissuto, le loro esperienze, le fatiche e le gioie di essere coppie di sposi in equilibrio tra identità familiare passata e presente. Non c’è nulla di più credibile e vero se non la testimonianza dell’esperienza vissuta, che rende dense di significato le parole e le fa risuonare di verità e vita.
Nella seconda parte della mattinata le famiglie sono poi state coinvolte direttamente in un’attività di laboratorio; accompagnati nella riflessione da domande guida, le coppie di sposi sono state invitate a confrontarsi con profondità e sincerità sul rapporto che le lega alle famiglie di origine, analizzando punti di forza, criticità e condizionamente per poi individuare un impegno sul quale concentrarsi per migliorare le relazioni e superare le difficoltà. Le attività laboratoriali sono sempre molto concrete e sfidanti e permettono di dare consistenza alle riflessioni, in modo da ritrovare all’interno della coppia strategie di azione che siano poi spendibili nella vita di tutti giorni.
Dopo la pausa per il pranzo – momento di convivialità, gioia e condivisione – la giornata è proseguita nel pomeriggio con un ulteriore momento di confronto; utilizzando la metodologia del world cafè, chi desiderava è stato invitato a dialogare in maniera aperta e libera a parTre da alcune domande relative alla tematica della giornata; in questo modo le riflessioni risuonate durate la ma_nata all’interno delle coppie hanno potuto valicare i confini familiari e portare fru;o al di fuori, in una comunione di pensieri tra famiglie che, pur nella diversità, provano a camminare verso una direzione comune.
A conclusione della giornata, grandi e piccoli si sono ritrovaT nel teatro della Scuola, per vivere insieme la S. Messa celebrata da Don Erino Leoni e Don Massimiliano e preparata con cura e dedizione nelle settimane precedenti dalle famiglie dell’equipe e dalle famiglie che sono presenti agli incontri.
La sensazione, partecipando a queste giornate, è quella di condividere un gioioso cammino all’interno di una grande e allegra “famiglia di famiglie” – per citare un’espressione dell’equipe organizzatrice – che cresce insieme nella condivisione e nella preghiera, so;o il segno di Don Bosco e di Maria Ausiliatrice.
I cammini che le nostre famiglie si trovano a vivere nella quotidianità non sono sempre facili; a volte si presentano tortuosi, faticosi e complessi; ricercare e ritrovare spazi e momenti di confronto e di scambio, all’interno della coppia e tra le coppie, aiuta a scrollarsi di dosso le abitudini e le consuetudini, non sempre positive, e rimette in gioco la voglia e il desiderio di vivere in pienezza la Parola, per portare frutto nel mondo.
Alessandra e Andrea Bernocchi